Il 17 febbraio 2008 ha avuto inizio l’avventura che ha portato l’antica casa a respirare ancora. Gli attuali proprietari della villa, consci della sua importanza storica, hanno deciso di farla rivivere rendendola disponibile per incontri, banchetti e cerimonie e concedendola in comodato d’uso al Comune di Gropello per particolari eventi di carattere storico e per la celebrazione del rito civile all’interno della proprietà.
Gropello Cairoli, un tempo Gropello Lomellina, è dall’anno 2012 è riconosciuto città per meriti patriottici. Qui la casa natale di Carlo Cantoni ( 1840-1906), filosofo e senatore del primo Regno d’Italia, ha assistito agli incontri di illustri personaggi quali Garibaldi e i fratelli Cairoli ed è stata testimone di passioni e ideali risorgimentali.
Cantoni frequenta il liceo di Casale Monferrato, e continua gli studi in Germania ed a Torino (l’università di Pavia non era attiva in quegli anni), dove si laurea. È dapprima nei licei di Torino e di Milano; ottiene poi nel 1869 l’incarico di Antropologia e di Filosofia Teoretica all’Accademia Scientifico-Letteraria di Milano.
Nel 1878 fu chiamato dalla ricostruita Facoltà di Lettere di Pavia alla cattedra di Filosofia Teoretica, dove per 28 anni ricoprì anche il ruolo di Preside e di Magnifico Rettore, ruolo a cui molto ambiva, ma ottenuto non senza poche difficoltà.
Di questa sua ansia si trova ben più di un cenno nella corrispondenza con Benedetto. Valga fra tutte la lettera a lui rivolta il 24 marzo 1874 in merito alla nomina ad ordinario all’Università di Pavia e che qui si riporta .
[…] pare che la mia nomina ad ordinario vada alle calende greche […] pare che il consiglio superiore abbia applicato a me il massimo rigore della legge […] par dunque che per la mia nomina si richieda l’applicazione dell’art.69, cioè che io sia dichiarato un uomo celebre e che lo sia dichiarata all’unanimità; niente di più facile che uno almeno mi trovi mancante di qualche spanna e allora tutto è finito!
Fu membro del Consiglio Superiore del Ministero della Pubblica Istruzione e dell’Accademia dei Lincei e dell’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere.
Il 12 aprile 1870 sposa Cristina Magenta, cugina di primo grado, anch’ella residente in Gropello e di famiglia possidente. I due fissano la loro dimora in Gropello, sulla antica Via Maestra, quella che è in quegli anni Corso Umberto 1° e che poi diventa Via Libertà , all’attuale numero 110.
Qui, Cantoni abiterà tutta la vita con la sua “Nina”, come affettuosamente chiama la moglie, pur avendo un’altra residenza a Pavia in via Cardano e un’altra a Milano, dove è domiciliato per motivi di lavoro come risulta dall’atto di matrimonio n. 36 anch’esso conservato all’Ufficio dello Stato civile di Gropello Cairoli.
Lo studio
Ed è nella casa di Gropello, come dimostrano diverse lettere scritte nella biblioteca e nel suo studio che si incontra con studiosi ed eroi del Risorgimento. A Gropello, paese del regno sabaudo, si rifugiavano infatti nella loro residenza di campagna, scappando da Pavia allora sotto la dominazione Austrungarica, i cinque fratelli Cairoli, riconosciuti eroi della Patria. Il sacrario dove sono conservate le spoglie è tutt’ora agibile e visitabile.
La villa fu dunque spettatrice di incontri, tacita ascoltatrice di dialoghi, complice di speranze di liberazione, gioiosa d’ansie di ricostruzione fino alla morte del filosofo avvenuta nel 1906 e poi anche oltre fu partecipe degli stati d’animo e delle intuizioni dell’erede Alessandro Panzarasa, famoso ingegnere elettrotecnico, ideatore di impianti di risonanza internazionale.
Alessandro Panzarasa e la moglie Silvia Cirla
Figlio di Carlo Panzarasa e Adele Cantoni, di soli 26 anni più giovane dello zio filosofo, rimane prestissimo orfano della madre e fin da giovane abita stabilmente nella villa. È alla moglie di questi, la nobildonna Silvia Cirla, di origine inglese, sposata del dicembre del 1905, amante della pittura e delle arti, che dobbiamo la conservazione degli affreshi e gli arredi antichi presenti nella villa fino alla fine del secolo scorso nonché le coltivazioni in serra nel parco.
Pur essendo residente a Milano, la coppia ha abitato stabilmente la villa nel periodo buio delle fine della Seconda Guerra Mondiale, testimonianza ne sono le numerose lettere scambiate con la figlia Adele dal 1947 al 1954.
La villa è divenuta poi residenza di campagna per la figlia Adele, il marito ingegner Silvio Barletta e i loro figli fino al 2000 quando è stata da questi venduta essendo venuto meno l’interesse al mantenimento della proprietà.